Partendo dalla considerazione che le difficoltà grafo-motorie hanno due cause principali, cioè il mancato raggiungimento dei pre-requisiti indispensabili per imparare a scrivere e l’automatizzazione di strategie di scrittura errate per l’assenza di una pedagogia dell’atto grafico, il percorso di rieducazione della scrittura si prefigge un duplice obiettivo: permettere al bambino di acquisire una nuova consapevolezza psicomotoria attraverso esercizi di rilassamento, tonificazione e coordinazione motoria, e aiutarlo a ritrovare una scrittura funzionale attraverso esercizi specifici di tipo grafo-motorio. Per raggiungere questi obiettivi il rieducatore lavora su tre livelli: il livello motorio con esercizi per tonificare e dissociare braccia, mani e dita, il livello posturale con l’impostazione di una postura e un’impugnatura corrette, e infine il livello grafo-motorio con esercizi che utilizzano tecniche pittografiche e scrittografiche secondo criteri metodologici precisi introdotti a partire dalla metà del secolo scorso da Julian De Ajuriaguerra e Robert Olivaux, e dai loro allievi tra cui Chantal Thoulon-Page e Alessandra Venturelli.
A destra un chiaro esempio di un prima e dopo la rieducazione.